Cultura Hacker, discutiamone!

Ormai chiunque ai giorni nostri, all’udire la parola “Hacker“, pensa subito a delinquenti incappucciati che svolgono meschine e ignobili truffe attraverso reti informatiche e nascondendosi dietro l’anonimato di uno schermo e di un computer connesso alla rete. Ma un Hacker, per definizione, è veramente tutto ciò?

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Stereotipo classico di un Hacker

Anche nel cercare una definizione di cosa vuol dire “hacker”, spesso e volentieri si incappa sempre nella solita:

“Un hacker, in informatica, è un esperto di sistemi informatici e di sicurezza informatica in grado di introdursi in reti informatiche protette e in generale di acquisire un’approfondita conoscenza del sistema sul quale interviene, per poi essere in grado di accedervi o adattarlo alle proprie esigenze.”                                                                                                                                                                                          –Wikipedia

Questa è però una definizione eccessivamente restrittiva e per molti esponenti della cultura hacker addirittura errata, dovuta probabilmente ad una eccessiva disinformazione, spesso sostenuta anche dall’azione dei mass-media.

Eric Raymond, autore del “The New Hacker’s Dictionary” (versione rivista e stampata del “Jargon File“, un vocabolario dei termini slang maggiormente utilizzati da hacker ed esperti dell’informatica, gratuitamente fruibile sul web), definisce la figura dell’hacker in modo molto differente e, a mio parere, illuminante. Vi riporto le varie definizioni, tradotte in italiano:

Hacker

  1. Persona che ama esplorare i dettagli di sistemi programmabili e scoprire come migliorarne l’efficienza, diversamente dalla maggior parte degli utenti, che solitamente preferisce imparare solo il minimo necessario.
  2. Persona che programma entusiasticamente (o anche ossessivamente) o che preferisce la pratica alla teoria nel campo della programmazione.
  3. Individuo capace di apprezzare il valore dell’hack.
  4. Persona esperta nel programmare velocemente.
  5. Esperto in un programma in particolare, o che comunque lavora frequentemente con esso.
  6. Esperto o entusiasta di qualsiasi tipologia.
  7. Persona che si diverte a superarsi creativamente o nell’aggirare limitazioni.

Solo l’ottava ed ultima definizione, puntualmente contrassegnata dal termine “disapprovata“, si riallaccia alle più comuni definizioni  di hacker. L’autore puntualizza infatti che il termine più corretto per indicare una persona malevola ed “impicciona“, che cerca di raggiungere informazioni sensibili “rovistando in giro”, è invece l’aggettivo “cracker“.

In quest’ ultimo punto appare evidente quanto Raymond, e tutta la community hacker in generale, detesti essere equiparata a questa tipologia di individui.

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Il celebre “glider”, simbolo della cultura hacker.

Come abbiamo già visto, un hacker è infatti generalmente una persona di sani principi, che crede nella condivisione della conoscenza come qualcosa di estremamente positivo, e che anzi  fa  un dovere vero e  proprio dell’hacker quello di condividere la propria conoscenza ed esperienza in ambito informatico scrivendo software open-source. Un hacker è una persona che segue un’ etica ben definita e universalmente riconosciuta, ossia propriamente, l’etica hacker.

 

Giovanni Blangiardi

Fonti: Wikipedia, “The Jargon File”
Licenza Creative Commons
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